venerdì 11 gennaio 2008

BOMBONIERE SPAGNOLE DI COMUNIONE E CRESIMA modello CALAMITA con SCATOLINA

SCATOLINE CON BIMBO CALAMITA DI COMUNIONE E CRESIMA, che si adatta a COMUNIONE e CRESIMA (basta cambiare il colore del nastro a rosso e bianco). Misure: H. 16 cm.

Il prezzo singolo di queste Bomboniere è di 4,00 euro e include:

- SCATOLINA in cartone bianco o rosso o anche in platica trasparente (diversi modelli disponibili).
- Bimbo a forma di CALAMITA con un ganchio per farlo diventare CIONDOLO in due modelli (a scegliere) sia un ANGELO o un bimbo in abito di Comunione o Cresima in due modelli diversi, uno in abito elegante (quello della scatolina) e l'altro col tipico abito di "marinerito" (marinaio) come fanno la Comunione i bambini spagnoli più tradizionali.
- 5 Confetti al cioccolato azzurro, bianco o rosso, carta velina per i confetti e nastrini
- BIGLIETTINO scritto al pc o a mano
- Adesivo dorato colla scritta "Comunione" o "Cresima"
- Pergamena che spiega che la vendita è per beneficia ai cagnetti
- Mano di opera per confezionargli e tempo veloce di preparazione

Se volete si possono confezionare con sacchettini in raso, organza, cottone, ecc...del colore che desiderate e in questo caso la confezione completa avrebbe un costo singolo di 4,50 euro.


Per alcuni modelli di calamita bisogna prenotargli con almeno 15 giorni perchè arrivino dalla Spagna, per piacere, contattarci prima alla nostra e-mail: bombonierebaggio@yahoo.com

domenica 6 gennaio 2008

FELICIDADES LOS REYES HAN LLEGADO! AUGURI LA BEFANA E' ARRIVATA!



Il nostro piccolino Albero di Natale pieno coi doni dei Rei Magi e della Befana.
Auguri speciali a mio bambino Baggio e mia bambina Noha, alla mia Famiglia e al mio marito Alberto.

FELIZ AÑO NUEVO 2008 - BUON ANNO NUOVO 2008


LOS TRES REYES MAGOS - Tradizione Spagnola e HispanoAmericana

En tiempos del Rey Herodes llegaron del Oriente a Jerusalén tres reyes magos: Melchor, Gaspar, y Baltasar. A su llegada, los Reyes Magos anunciaron al pueblo de Jerusalén que había nacido el Rey de los Judíos en Belén de Judá. Aunque todo el mundo se alarmó, Herodes les dio permiso de viajar a Belén en su búsqueda y una estrella los guió hasta el pesebre donde estaba el Niño con su madre. Los tres reyes se regocijaron de alegría al verlo y le ofrecieron sus regalos: Oro, incienso y mirra y regresaron a su tierra por otro camino.
En la Biblia se profetizaba, en el Salmo 72 del Antiguo Testamento, que unos reyes provenientes de Tharsis y de Saba (de Arabia del Sur) serían los primeros en reverenciar al enviado del Señor.

La Fiesta de Reyes se celebra el 6 de enero, se denomina Epifanía, y significa la manifestación de la divinidad de Cristo a los gentiles, es decir, a todos los pueblos de la antigüedad que siguieron al cristianismo.

Desde entonces, el 6 de enero se celebra en muchos países del mundo la llegada de los Reyes y es tradición para ese día que traigan regalos a los niños buenos y carbón a los que no se portan tan bien.

CURIOSIDADES DE LOS REYES MAGOS


Los restos de los Reyes Magos estuvieron durante trescientos años en Constantinopla, en lo que antes era Bizancio y ahora Estambul, en Turquía. Luego fueron trasladados a Milán hasta 1162, en que el emperador Barbarroja saqueó Milán y entregó los restos de los Reyes Magos al arzobispo Reinaldo de Dassel, quien decidió que dichos restos fueran trasladados a Colonia, Alemania.


Los restos de los tres Reyes Magos descansan en un cofre de oro y plata que pesa unos 350 kg, y se halla en una capilla que hizo construir a tal efecto el emperador Carlomagno en Colonia, Alemania.

Cuentan ciertas historias que entre los años 675 y 735, un monje, llamado San Beda, el Venerable, mencionó por primera vez los nombres de los tres Reyes Magos y dio la descripción de ellos. San Beda fue un monje benedictino e historiador inglés que vivió entre 673 y 735.

Hace dos milenios, se llamaba Reyes Magos a los filósofos y los consejeros reales, estudiosos de la astronomía y la astrología.

No se sabía con certeza cuántos eran los Reyes Magos, hasta que el Papa San León, en el Siglo V, estableció que eran tres.
- Baltasar era de piel oscura y con barba, probablemente de origen árabe. Le regaló a Jesús mirra, que es un perfume oriental usado en las sepulturas, y que según algunas creencias, podría ser una predicción de la muerte de Jesús. - Melchor era más anciano y tenía cabellos canosos y barba blanca. Obsequió el oro a Jesús. Este oro predecía el reconocimiento de Jesús como Rey.
- El más joven de los Reyes Magos era Gaspar, tenía tez cobriza. Portó una ofrenda de incienso a Jesús en Belén. El incienso que aromatiza las iglesias proviene de Arabia y Abisinia. Le dan a este presente el símbolo de reconocer en Jesús a un sacerdote.

Eran transportados por camellos, porque atravesaban el desierto, y se usaba este animal para carga y para transportarse, debido a su resistencia a las zonas con falta de agua.

BUON ANNO NUOVO 2008 E FELICE BEFANA! - Tradiciòn Italiana di "La Befana"


La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore:


La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana...
VIVA VIVA LA BEFANA!


La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non più benefici, ma infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C'è chi sostiene che è vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà e chi ne fa l'immagine dell'anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo aspetto laido, rappresentazione di tutte le passate pene, assume cosi una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo può ricollegarsi l'usanza di bruciarla.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare.
Per le altre tradizioni italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.
La Befana coincide quindi, in certe tradizioni, con la rappresentazione femminile dell'anno vecchio, pronta a sacrificarsi per far rinascere un nuovo periodo di prosperità.

Questa festa ha però assunto nel tempo, anche un significato lievemente diverso. Nella cultura italiana attuale, la Befana non è tanto vista come la simbolizzazione di un periodo di tempo ormai scaduto, quanto piuttosto come una sorta di Nonna buona che premia o punisce i bambini.

I bambini buoni riceveranno ottimi dolcetti e qualche regalino, ma quelli cattivi solo il temutissimo carbone, che simboleggia le malefatte dell'anno passato. Il potere psicologico della Befana sui bambini è quindi molto forte ed i suoi aspetti pedagogici non vanno di certo trascurati.



LA LEGGENDA DELLA BEFANA

Secondo il racconto popolare, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura "straniera" di Babbo Natale, rappresentava anche l'occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, perlopiù in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso. Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici, tradizioni e dell'autentica identità culturale.
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

Viene piano la Befana

Fate nanna, piccolini,
nei lettini
bianchi e belli come panna;
fate nanna!


Dal castello delle fate,
ch’ è lassù, lontan lontano
fra le nevi immacolate,
al camino vien, pian piano
la befana, ricca e buona
che vi dona
cavallucci, bamboline
e balocchi senza fine.

Glieli porta l’ asinello,
forte e bello,
che le orecchie ha lunghe assai:
se vi sente, o bimbi, guai!

Fate nanna, piccolini,
nei lettini
bianchi e belli come panna;
fate nanna!